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Sequestro Cooperanti nei campi dei rifugiati
Lunedì 24 Ottobre 2011 08:31

Nella notte tra sabato e domenica 23/10/2011 (circa elle 23.50) sono stati sequestrati
dei cooperanti (un'italiana e due spagnoli) dai campi dei rifugiati Saharawi. Dopo uno
scontro a fuoco che ha ferito un Saharawi e uno spagnoli i rapitori sono riusciti a scappare.
Sembra che il sequestro sia stato eseguito di una parte di Al Qaida, che opera in Mali.
Non si sa' niente delle condizioni degli ostaggi. Il governo Saharawi ha gia' scritto anche
all'ONU che si impegnera' per la ricerca degli ostaggi./p>

La nostra associazione chiede l'immediato rilascio di tutti i cooperanti senza nessuna condizione,
immediatamente. Chiede al Governo Italiano, Spagnolo e agli stati africani coinvolti di
impegnarsi al massimo per una soluzione pacifica immediata.

La cosa ci sconvolge sia dal punto di vista umano preoccupati per le sorti dei tre
cooperanti, ma anche dal punto di vista politico per le implicazioni che questo
gesto sconsiderato comporta. Inoltre minare la sicurezza dei cooperanti nei campi
dei rifugiati tenta di impone un ripensamento di tutti i progetti in essere in
questo momento ed in futuro, limitando le capacita' di intervento in questa zona.
Ma la nostra cooperazione non sara' fermata da questi attacchi vili.

Il Governo Saharawi ha gia' aumentato le misure di sicurezza per le delegazioni straniere e
invita tutti al mantenimento della calma.

Il governo italiano ha chiesto di mentenere, al momento, stretto riserbo sulle notizie attraverso
l'ambasciata italiana ad Algeri.

L'associazione Hurria vuol manifestare il proprio appoggio solidale al CISP (organizzazione dove
lavora Rossella Orru, 27enne italiana) ed alle altre orgnanizzazioni spagnole colpite in
questo sequestro.

Si invitano tutti gli interessati alla massima partecipazione per sostenere un pronto rilascio
dei cooperanti.

Qui sotto il comunicato del coordinamento toscano di solidarieta' al popolo Saharawi e
quello sell'associazione nazionale.

 

 

Coordinamento toscano di sostegno alla Repubblica saharawi

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) Mohamed Abdelaziz
chiede alla comunità internazionale di condannare il rapimento dei 3 cooperanti europei da
parte di terroristi provenienti dal Mali.


Il rapimento è avvenuto nella notte tra sabato e domenica nei campi dei rifugiati sahrawi in
Algeria nei pressi di Tindouf.


"Domandiamo alla comunità internazionale di condannare immediatamente
questo vile atto, di esprimere solidarietà ai rapiti e di sostenere il popolo saharawi e il
Fronte Polisario per contrastare tale atto terroristico" ha scritto Abdelaziz nella sua
lettera inviata al Segretario delle Nazioni Unite.


Il Presidente saharawi, conferma ancora una volta che il Fronte Polisario "rifiuta e condanna
in modo categorico il terrorismo", ha ricordato che il suo Paese, la Repubblica Araba Saharawi
Democratica (RASD), ha sottoscritto il trattato dell'Unione Africana sulla lotta contro
il terrorismo e ricordato la volontà dei sahrawi di "cooperare con la comunità internazionale
al fine di combattere questo fenomeno.


Per il capo di Stato saharawi, "questo attacco terroristico contro dei campi, dove vivono da
oltre 35 anni, rifugiati sahrawi pacifici, donne, bambini, anziani, disabili, rappresentanti di
organizzazioni internazionali e di ONG che lavorano in campo umanitario è volto ad
intimidire i cooperanti stranieri.


Si cerca di compromettere il generoso lavoro della solidarietà internazionale nei confronti
dei rifugiati, ed in questo modo privarli dell' indispensabile aiuto umanitario internazionale".


Il Presidente saharawi non ha dimenticato di sottolineare che il suo Governo ha preso tutte
le "misure necessarie", i contatti con i Paesi vicini e con tutte le parti coinvolte per "catturare
i rapitori e liberare gli ostaggi".


Ad oggi non ci sono prove certe del coinvolgimento del regno del Marocco in tale
azione terroristica.


Il Coordinamento toscano di sostegno alla Repubblica saharawi, di concerto con
la Associazione Nazionale e le Autorità saharawi in Toscana ed in Italia, non
risparmierà nessuno sforzo per essere utile al processo di liberazione degli ostaggi,
esprime piena solidarietà alle famiglie e si mette a completa disposizione per coloro
che vogliono contrastare questo odioso atto.


Sesto Fiorentino, 24 Ottobre 2011

Sandro Volpe

Presidente Coordinamento






L'Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi condanna
fermamente il rapimento dei tre cooperanti della solidarietà internazionale,
nei campi profughi sahrawi nei pressi della città di Tindouf in Algeria nella
notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre. Si tratta di Rossella Urru, della
Ong italiana CISP, di Ainoa Fernandeez de Rincón, spagnola dell'Associazione
degli Amici del Popolo Sahrawi di Estremadura, e di Enric Gonyalons, spagnolo
dell'Associazione Munupat, a quanto pare il solo ferito, unitamente ad un
guardiano sahrawi, dei tre rapiti.

L'ANSPS esprime la propria solidarietà all'amica Rossella e ai suoi due
compagni di sventura, ed è vicina alle loro famiglie. E' altresì vicina
associazioni dei cooperanti, ed in modo particolare al CISP, che vanta una
lunga ed efficace esperienza di cooperazione nei campi profughi sahrawi e di
sensibilizzazione in Italia sulla questione sahrawi.

Conosciamo l'intelligenza, la competenza e la determinazione di Rossella,
speriamo che queste qualità possano renderle meno duri i momenti che sta
vivendo, ma non per questo meno forte è la totale e ferma condanna per questo
atto che la vede vittima insieme agli altri due cooperanti spagnoli.

Si tratta senza ombra di dubbio di un atto terroristico. L'ANSPS conta sulla
capacità delle autorità sahrawi ed algerine, in collaborazione con quelle dei
paesi vicini, di individuare gli autori dell'odioso sequestro e di porvi
felicemente fine al più presto. Chiede al governo italiano e a quello spagnolo
di concorrere al felice esito di questa vicenda. Chiede alle autorità sahrawi
di rafforzare le misure per garantire la sicurezza di cooperanti e volontari
che sono rimasti nei campi profughi.

Ritiene prioritaria l'immediata liberazione di Rossella e degli altri due
cooperanti, ma non può dimenticare le ragioni della loro presenza nella
regione, che sono anche le ragioni d'essere dell'ANSPS. Invita pertanto tutta
la rete italiana ed europea di solidarietà con il popolo sahrawi a non cedere,
proprio ora, al ricatto di un'organizzazione terroristica che ha tra i suoi
scopi quello di impedire la solidarietà tra popoli di culture e fedi diverse.
In questo momento di maggiore difficoltà è fondamentale non far mancare al
popolo sahrawi l'aiuto ed il sostegno necessari.

L'atto terroristico non può non suscitare alcune riflessioni. In 36 anni di
esilio in Algeria, è il primo attacco alla cooperazione internazionale in
favore dei rifugiati sahrawi. La modalità del sequestro riconduce gli autori ad
Al Qiada nel Maghreb Islamico (AQMI), e ciò smentisce la propaganda del Marocco
che ha più volte tentato di fare l'amalgama tra AQMI e Fronte Polisario.

Infine nel giorno in cui la comunità internazionale plaude all'apertura, in
Tunisia, delle urne delle prime elezioni libere della "primavera araba", il
pensiero va a quel voto tenacemente negato dal Marocco al popolo sahrawi per
scegliere, attraverso il referendum di autodeterminazione, il proprio futuro,
malgrado le numerose risoluzioni dell'Onu.

Roma, 24 ottobre 2011

ANSPS
Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi
Via Ostiense 152 b - 00154 Roma
t/f 06.57 80 639; Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
 

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