Nella notte tra sabato e domenica 23/10/2011 (circa elle 23.50) sono stati sequestrati dei cooperanti (un'italiana e due spagnoli) dai campi dei rifugiati Saharawi. Dopo uno scontro a fuoco che ha ferito un Saharawi e uno spagnoli i rapitori sono riusciti a scappare. Sembra che il sequestro sia stato eseguito di una parte di Al Qaida, che opera in Mali. Non si sa' niente delle condizioni degli ostaggi. Il governo Saharawi ha gia' scritto anche all'ONU che si impegnera' per la ricerca degli ostaggi./p>
La nostra associazione chiede l'immediato rilascio di tutti i cooperanti senza nessuna condizione, immediatamente. Chiede al Governo Italiano, Spagnolo e agli stati africani coinvolti di impegnarsi al massimo per una soluzione pacifica immediata.
La cosa ci sconvolge sia dal punto di vista umano preoccupati per le sorti dei tre cooperanti, ma anche dal punto di vista politico per le implicazioni che questo gesto sconsiderato comporta. Inoltre minare la sicurezza dei cooperanti nei campi dei rifugiati tenta di impone un ripensamento di tutti i progetti in essere in questo momento ed in futuro, limitando le capacita' di intervento in questa zona. Ma la nostra cooperazione non sara' fermata da questi attacchi vili.
Il Governo Saharawi ha gia' aumentato le misure di sicurezza per le delegazioni straniere e invita tutti al mantenimento della calma.
Il governo italiano ha chiesto di mentenere, al momento, stretto riserbo sulle notizie attraverso l'ambasciata italiana ad Algeri.
L'associazione Hurria vuol manifestare il proprio appoggio solidale al CISP (organizzazione dove lavora Rossella Orru, 27enne italiana) ed alle altre orgnanizzazioni spagnole colpite in questo sequestro.
Si invitano tutti gli interessati alla massima partecipazione per sostenere un pronto rilascio dei cooperanti.
Qui sotto il comunicato del coordinamento toscano di solidarieta' al popolo Saharawi e quello sell'associazione nazionale.
Coordinamento toscano di sostegno alla Repubblica saharawi
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COMUNICATO STAMPA
Il Presidente della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) Mohamed Abdelaziz chiede alla comunità internazionale di condannare il rapimento dei 3 cooperanti europei da parte di terroristi provenienti dal Mali.
Il rapimento è avvenuto nella notte tra sabato e domenica nei campi dei rifugiati sahrawi in Algeria nei pressi di Tindouf.
"Domandiamo alla comunità internazionale di condannare immediatamente questo vile atto, di esprimere solidarietà ai rapiti e di sostenere il popolo saharawi e il Fronte Polisario per contrastare tale atto terroristico" ha scritto Abdelaziz nella sua lettera inviata al Segretario delle Nazioni Unite.
Il Presidente saharawi, conferma ancora una volta che il Fronte Polisario "rifiuta e condanna in modo categorico il terrorismo", ha ricordato che il suo Paese, la Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), ha sottoscritto il trattato dell'Unione Africana sulla lotta contro il terrorismo e ricordato la volontà dei sahrawi di "cooperare con la comunità internazionale al fine di combattere questo fenomeno.
Per il capo di Stato saharawi, "questo attacco terroristico contro dei campi, dove vivono da oltre 35 anni, rifugiati sahrawi pacifici, donne, bambini, anziani, disabili, rappresentanti di organizzazioni internazionali e di ONG che lavorano in campo umanitario è volto ad intimidire i cooperanti stranieri.
Si cerca di compromettere il generoso lavoro della solidarietà internazionale nei confronti dei rifugiati, ed in questo modo privarli dell' indispensabile aiuto umanitario internazionale".
Il Presidente saharawi non ha dimenticato di sottolineare che il suo Governo ha preso tutte le "misure necessarie", i contatti con i Paesi vicini e con tutte le parti coinvolte per "catturare i rapitori e liberare gli ostaggi".
Ad oggi non ci sono prove certe del coinvolgimento del regno del Marocco in tale azione terroristica.
Il Coordinamento toscano di sostegno alla Repubblica saharawi, di concerto con la Associazione Nazionale e le Autorità saharawi in Toscana ed in Italia, non risparmierà nessuno sforzo per essere utile al processo di liberazione degli ostaggi, esprime piena solidarietà alle famiglie e si mette a completa disposizione per coloro che vogliono contrastare questo odioso atto.
Sesto Fiorentino, 24 Ottobre 2011
Sandro Volpe Presidente Coordinamento
L'Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi condanna fermamente il rapimento dei tre cooperanti della solidarietà internazionale, nei campi profughi sahrawi nei pressi della città di Tindouf in Algeria nella notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre. Si tratta di Rossella Urru, della Ong italiana CISP, di Ainoa Fernandeez de Rincón, spagnola dell'Associazione degli Amici del Popolo Sahrawi di Estremadura, e di Enric Gonyalons, spagnolo dell'Associazione Munupat, a quanto pare il solo ferito, unitamente ad un guardiano sahrawi, dei tre rapiti. L'ANSPS esprime la propria solidarietà all'amica Rossella e ai suoi due compagni di sventura, ed è vicina alle loro famiglie. E' altresì vicina associazioni dei cooperanti, ed in modo particolare al CISP, che vanta una lunga ed efficace esperienza di cooperazione nei campi profughi sahrawi e di sensibilizzazione in Italia sulla questione sahrawi. Conosciamo l'intelligenza, la competenza e la determinazione di Rossella, speriamo che queste qualità possano renderle meno duri i momenti che sta vivendo, ma non per questo meno forte è la totale e ferma condanna per questo atto che la vede vittima insieme agli altri due cooperanti spagnoli. Si tratta senza ombra di dubbio di un atto terroristico. L'ANSPS conta sulla capacità delle autorità sahrawi ed algerine, in collaborazione con quelle dei paesi vicini, di individuare gli autori dell'odioso sequestro e di porvi felicemente fine al più presto. Chiede al governo italiano e a quello spagnolo di concorrere al felice esito di questa vicenda. Chiede alle autorità sahrawi di rafforzare le misure per garantire la sicurezza di cooperanti e volontari che sono rimasti nei campi profughi. Ritiene prioritaria l'immediata liberazione di Rossella e degli altri due cooperanti, ma non può dimenticare le ragioni della loro presenza nella regione, che sono anche le ragioni d'essere dell'ANSPS. Invita pertanto tutta la rete italiana ed europea di solidarietà con il popolo sahrawi a non cedere, proprio ora, al ricatto di un'organizzazione terroristica che ha tra i suoi scopi quello di impedire la solidarietà tra popoli di culture e fedi diverse. In questo momento di maggiore difficoltà è fondamentale non far mancare al popolo sahrawi l'aiuto ed il sostegno necessari. L'atto terroristico non può non suscitare alcune riflessioni. In 36 anni di esilio in Algeria, è il primo attacco alla cooperazione internazionale in favore dei rifugiati sahrawi. La modalità del sequestro riconduce gli autori ad Al Qiada nel Maghreb Islamico (AQMI), e ciò smentisce la propaganda del Marocco che ha più volte tentato di fare l'amalgama tra AQMI e Fronte Polisario. Infine nel giorno in cui la comunità internazionale plaude all'apertura, in Tunisia, delle urne delle prime elezioni libere della "primavera araba", il pensiero va a quel voto tenacemente negato dal Marocco al popolo sahrawi per scegliere, attraverso il referendum di autodeterminazione, il proprio futuro, malgrado le numerose risoluzioni dell'Onu. Roma, 24 ottobre 2011 ANSPS Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi Via Ostiense 152 b - 00154 Roma t/f 06.57 80 639;
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