Home Le novità sul popolo Saharawi Sequesto Urru: una settimana
Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Sequesto Urru: una settimana
Lunedì 31 Ottobre 2011 14:49

Alle Associazioni solidali con il popolo sahrawi

E’ già una settimana che Rossella Urru e i cooperanti spagnoli Ainoa Fernadez de Rincón e Enric Gonyalons sono stati a rapiti a Rabuni, nei campi profughi sahrawi in Algeria. La nostra speranza di riabbracciarli al più presto rimane intatta, ma non nascondiamo la nostra pena per l’insopportabile atto di terrorismo di cui sono vittime.

Le autorità sahrawi hanno prontamente reagito, hanno subito inseguito il gruppo dei rapitori e ora collaborano con le autorità dei paesi della regione per trovarli e rimettere in libertà i sequestrati. La RASD ha infatti ratificato la Convenzione dell’Unione Africana sulla lotta contro il terrorismo. Le autorità italiane e spagnole seguono la vicenda e mantengono i contatti con i sahrawi. I consoli d’Italia e Spagna si sono prontamente recati a Rabuni. I rappresentanti del CISP, l’Ong per la quale lavora Rossella, sono in questi giorni nei campi profughi. Il presidente dell’ANSPS è in Algeria per una serie di contatti.

L’identità dei rapitori non è ancora stabilita con sufficiente certezza in mancanza di una rivendicazione ufficiale. In questo inevitabile vuoto di informazioni attendibili, hanno cominciato a circolare le ipotesi più fantasiose circa l’implicazione del Fronte Polisario stesso. L’atto di terrorismo è in realtà la smentita più clamorosa delle “bufale” che il Marocco – a corto di argomenti - fabbrica da lungo tempo contro la lotta del popolo sahrawi.

Questo atto di terrorismo è rivolto non solo contro i cooperanti stranieri che lavorano accanto ai sahrawi, ma soprattutto contro il popolo sahrawi. Per questo l’ANSPS reitera la condanna dei terroristi e del rapimento, la richiesta della liberazione immediata dei tre operatori umanitari e il dovere di mantenere i nostri impegni nei confronti dei sahrawi che vivono nei campi profughi in Algeria.

Numerosi cooperanti stranieri continuano la loro opera tra i rifugiati e nuove delegazioni stanno giungendo in questi giorni nei campi profughi sahrawi. Il calendario degli arrivi è stato solo riprogrammato tenendo conto delle nuove misure di sicurezza adottate. Un’unità per la sicurezza dei cooperanti e della solidarietà internazionale è stata creata alle dipendenza del Protocollo nazionale della RASD.

Non è davvero il momento di mollare, anche perché i sahrawi si apprestano ad un’iniziativa importante, di cui vi daremo notizia. Meritano visibilità e non l’ennesima emarginazione a cui li condanna la dispersione delle nostre solidarietà.

Rossella era nei campi profughi per solidarietà, e a noi piace starle vicino continuando ad essere accanto al popolo sahrawi.

Un’amica la ricorda così: Se ci perdiamo

di Sabrina Giarratana

Io non lo so quanto tempo è passato

Forse una vita, ma sembra ieri

Perla perduta, ti ho ritrovato

Mentre ti abbraccio ricordo com'eri

Siamo metà che ritornano uno

Libri segreti detti a nessuno

Pagine e pagine dense di vita

Parole scritte tra i gesti e le dita

Se ci perdiamo, già lo sappiamo

Poi ci troviamo.

 

ANSPS Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi

 

feed-rss feed-rss

Associazione Hurria Piazzale Cardi,4 San Miniato (Pi) (ODV iscritta RUNTS)

Cod fiscale 91006290505

IBAN IT28P0103071152000000017707

Iscritti RUNTS: 60715