Ambasciatore di Francia: perché? |
Sabato 11 Giugno 2011 08:14 |
SIG. AMBASCIATORE DI FRANCIA: SAHARA OCCIDENTALE, CI SPIEGHI PERCHÉ
Roma, 11 giugno 2011
Si sono conclusi, con la fine dell’anno scolastico, i percorsi didattici nelle scuole medie e superiori di Roma e Provincia dedicati alla questione del Sahara Occidentale, l’ultima colonia africana. Alla fine di questo percorso allieve/i di alcune classi hanno deciso di scrivere all’Ambasciatore di Francia a Roma. Nel corso degli incontri è emerso che il conflitto nel Sahara Occidentale, che dal 1975 vede coinvolti da una parte il Fronte Polisario, che lotta per l’autodeterminazione e l’indipendenza del popolo sahrawi, e dall’altra il Marocco, che occupa 2/3 del territorio, è in una situazione di stallo. Una missione di pace dei caschi blu è presente per sorvegliare il cessate il fuoco e farvi svolgere un referendum di autodeterminazione che, accettato in un primo momento dal Marocco, viene respinto dall’attuale re Mohammed VI. Dunque non si combatte più, ma nella parte occupata dal Marocco le manifestazioni quotidiane di protesta nonviolenta sono represse nel sangue, e si negano le libertà fondamentali di manifestare, di esprimere le proprie idee, di potersi organizzare, ecc. Tutto questo mentre nel Marocco stesso e nei paesi vicini la società è in rivolta. Nel Sahara Occidentale occupato le azioni violente del Marocco avvengono sotto lo sguardo dei caschi blu. Agli inviti dei sahrawi ad intervenire per proteggere la popolazione, i responsabili dei caschi blu rispondono di non averne il mandato. Quella nel Sahara Occidentale è l’unica missione dell’Onu che non abbia tra i suoi compiti la protezione della popolazione civile. Il problema è da tempo all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza, al cui interno la Francia si è sempre opposta ad estendere il compito dei caschi blu. Durante tutti gli incontri è emersa, spontanea, da parte degli studenti la domanda: perché? Nell’affrontare la questione sahrawi gli studenti hanno inoltre esaminato le rivolte nei paesi arabi. E’ emerso così la posizione della Francia, prima nazione ad intraprendere azioni militari nei confronti della dittatura in Libia. Una palese contraddizione, dunque, di fronte alla quale gli allievi di alcune classi hanno preso la decisione di scrivere lettere all’Ambasciatore francese in Italia per chiedere la ragione di questa scelta della Francia. In attesa della risposta dell’Ambasciatore, in alcune scuole, la festa di fine anno ha visto l’esposizione dei lavori degli allievi sul Sahara Occidentale. Il percorso è stato promosso dalla Lega per i diritti dei popoli, Progetto Sviluppo Lazio e Tavola della Pace, in collaborazione con l’Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi (ANSPS), all’interno di “Percorsi di pace” su differenti temi condotti da numerose associazioni, con il contributo della Provincia di Roma e della Regione Lazio.
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